Si è sentito davvero il profumo dell’Africa, nonostante le mascherine indossate per le regole sanitarie ancora in vigore.


I sensi comunicano tra loro e diventando emozioni: il suono degli strumenti e le voci degli amici del Nardotrio Quartet hanno trasportato gli spettatori dall’Est Europa al Medio Oriente e in Palestina alternandosi con Malice Omondi e Fabrizio Piccinato, nella recita delle poesie di Elisa Kidanè, missionaria comboniana eritrea. Le loro voci calde e sognanti nel descrivere l’Africa attraverso le sue donne, diventavano decise e forti nelle denunce dei mali patiti da secoli per lo sfruttamento nelle risorse di quel Continente, uno sguardo lucido e appassionato, ricco di speranza per il futuro.
Elena Guerra ha condotto con grande freschezza la serata, conclusa con la sua intervista a tutto tondo ad Elisa Kidanè poetessa, giornalista e cofondatrice di Terrarossa: guardando al futuro dell’Eritrea Elisa ha sottolineato l’importanza di sostenere l’istruzione dei giovani e quindi l’esigenza di dare vita a nuovi progetti che abbiano come obiettivo l’offrire nuove opportunità di formazione alle nuove generazioni eritree.


Molti e sentiti applausi del numeroso pubblico, che con generosità ha aderito alla raccolta fondi per le popolazioni dell’Ucraina: Terrarossa devolverà il ricavato alla Caritas Diocesana che a sua volta, lo farà pervenire alla succursale ucraina.

