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2021 – Dalla VI festa di Terrarossa un’impellente richiesta: aiutiamo le missionarie.

“C’era una volta l’Eritrea e c’è ancora”, più che un titolo di un intervento, una promessa che l’associazione Terrarossa in occasione dalla Festa annuale- tenutasi a villa Buri, a Verona, il 3 ottobre scorso – ha intenzione di mantenere con i suoi progetti e con l’aiuto dei soci e dei sostenitori. Questo è il messaggio principale lanciato dalla testimonianza di suor Elisa Kidané, rientrata da un recente viaggio in Eritrea, dalla presidente Natalina Colombaroli e dalla scrittrice Erminia dall’Oro che ha aperto l’incontro.

La scrittrice ha ricordato i suoi vent’anni trascorsi in un’Eritrea, l’amore per questa terra  ricca di “persone  speciali, dignitose e orgogliose”,  offrendo una testimonianza su come la vita  in Eritrea fosse anche una convivenza pacifica  tra culture e religioni diverse e un’opportunità per godere di un clima favorevole e ammirare paesaggi unici, sconosciuti a molti, tanto che al suo arrivo in Italia spesso avrebbe poi dovuto spiegare dove si trova Asmara.

Kidané, dopo aver dato la parola a suor Astier, una giovane suora eritrea da poco arrivata in Italia, ha mostrato le foto dei progetti realizzati, sottolineando la capacità di sacrificio e l’operosità di questo popolo: “Quando c’è un progetto, una costruzione da fare – ha affermato suor Elisa – tutto il popolo lavora mesi e mesi per raccogliere i sassi”. Con loro le missionarie, ha inoltre evidenziato la suora, chiedendo a gran voce il sostegno per queste donne che hanno un compito sempre più arduo.

La presidente Colombaroli ha infine illustrato, oltre ai progetti realizzati, anche quelli da compiere, compreso l’acquisto di asinelli per aiutare le donne nel trasporto quotidiano dell’acqua: attualmente, devono portare anche 40 litri sulle loro spalle (già gravate spesso dal peso di un bimbo).